Dopo le esperienze con la pittura tradizionale e le ricerche sulle potenzialità grafiche rese possibili dai primi computer degli anni ottanta, dalla fine degli anni novanta sperimento manipolazioni fotografiche e pittura digitale. L'evoluzione della rete mi ha trasformato. Il mondo è sempre stato una miniera di punti di vista, osservazioni, credenze con le quali confrontarsi: ora credo che la comprensione del tutto non può essere umana. Grande e potente è la suggestione del mistero della natura e del mondo delle relazioni umane. In queste ho trovato forza e capacità, gioia e stupore, ma anche sofferenze terribili. In questo mondo ormai mi sembra evidente che solo lo sviluppo di una propria etica della consapevolezza e quindi della responsabilità individuale, possa portare ad una società civile più equa e serena.
Quando penso agli anni fondamentali della mia formazione universitaria, un nome prevale su tutti: Gaetano Kanizsa, uno dei padri della psicologia della Gestalt. Certamente, oltre che un docente era una persona dotata di una forte umanità e dell'intuizione che il mondo stava per intraprendere cambiamenti epocali. Sono filosofo per curriculum scolastico e nella vita. 1987, laurea a pieni voti in filosofia con indirizzo psicologico dal titolo "Concezioni di Sé e permeabilità alla suggestione da fama": relatore Prof. Mario Forzi, correlatore Prof. Lucia Zanuttini. Una tesi sperimentale, un successo ottenuto seguendo un percorso personale di studi. Ho così potuto seguire anche docenti come il gestaltista Paolo Bozzi, lo storico dell'arte Decio Gioseffi e partecipare ad un seminario con il neogestaltista Michael Kubovy (New York University). Anche dopo la laurea ho trovato suggestive le speculazioni della psicologia analitica (Carl Gustav Jung). Zygmunt Bauman mi aveva affascinato con il concetto di società liquida, ma non ho condiviso la sua affermazione che internet rappresenta solo un surrogato della realtà. In tempi recenti mi sono avvicinato alle tematiche sollevate dal filosofo Edgar Morin. Riconoscere la definizione ed il ruolo della complessità nella società attuale credo che sia la chiave del cambiamento.
Grazie al boom delle nuove tecnologie e di internet a partire dalla seconda metà degli anni novanta, la realtà si è arricchita di una nuova dimensione: quella virtuale. Una realtà che ci accompagna ogni attimo della nostra giornata. In questi nuovi scenari paradossalmente si fa più difficile il rapporto con ciò che è autentico, ma credo che l’attività dell’artista contemporaneo possa comunque confrontarsi con la complessità dell’essenza umana in maniera gratificante.
Roberto Amadi