La pubblicità ha sostituito le ideologie di un tempo e viviamo un'era dominata dall'ambiguità. Si va definendo il potere seduttivo e normativo dei social network.
La diffusione di internet accompagna la percezione di un'incertezza che domina sistemi un tempo consolidati, come quello economico, politico, dell'informazione, lo stesso sistema dell'arte come la vita quotidiana di ognuno di noi.
Attualmente proprietà intellettuale e condivisione sembrano collidere e le norme faticano a governare una realtà divenuta decisamente complicata.
La nostra vita è cambiata per sempre e richiede nuove abilità e nuovi mezzi (internet, smartphone, video ...) per relazionarsi con il mondo reale allo scopo di soddisfare il nuovo quanto l'atavico.
Così, mentre l'era tecnologica inaugura nuove opportunità per l'Arte e porta con sè nuove umanità, il mio impegno artistico vuole rappresentare la testimonianza dell'ultima generazione di immigrati digitali. Un'umanità destinata a scomparire, ma fatta di padri e madri della prima generazione di nativi che si affaccia sulla scena del mondo e che lo sta cambiando.
In questa era sempre più complessa, con la comparsa di una nuova umanità la vita si fa "liquida", apparentemente inafferrabile, dimensione dove ormai il potere -e la verità- passano attraverso il controllo del tempo: sempre meno quello che ognuno ha a disposizione per sè e per chi ha vicino.
Nuovi mondi digitali ci raccontano un’umanità possibile, mentre l’arte, divenuta oggi una commistione di stili, si nutre sempre più di film, musica e pubblicità. Di fronte alla crisi delle ideologie di un tempo è proprio la pubblicità che ha assunto un carattere normativo e si è fatta riferimento per la modernità.
In questi nuovi scenari paradossalmente si fa più difficile il rapporto con ciò che è autentico, ma l’attività dell’artista contemporaneo può comunque confrontarsi con la complessità dell’essenza umana, svelando ciò che non riesco a vedere pur avendolo davanti agli occhi, dando dignità al mistero ed alla diversità, sconvolgendo il mondo dimostrando che è impossibile conoscere tutto, comprendere tutto e controllare tutto.
Testo e immagini di Roberto Amadi