Unitamente a questo anche lo strutturarsi della comunicazione virtuale (internet ed sms),
solitamente caratterizzata da estrema sintesi e brevità, facilmente comporta misunderstandings e ambiguità:
è solo la correlazione virtuale di una situazione che fa
parte del quotidiano nel senso più ampio del termine. La mancanza di
riferimenti, la percezione che tutto è permesso, la sensazione che dire
"non so" o "ci penso" sia sempre l'unica
risposta possibile, comporta che non si riesca a costruire nulla di buono.
Il prendere continuamente tempo di fronte alle richieste urgenti di una
società o di singole persone è la grande sconfitta di un sistema
politico come del rapporto tra le persone. L'ambiguità di fatto comporta,
per chi la vive come soggetto passivo, mancanza di coerenza, incomprensioni e
l'impossibilità di avere risposte chiare. Purtroppo manca proprio quella che è la necessità fondamentale per esercitare scelte consapevoli e
operative: la mancanza di indicazioni certe comporta di conseguenza uno
stato di inerzia, la sensazione di impotenza nell'esercizio del vivere
quotidiano. L'ambiguità può essere inoltre una strategia messa in atto da
una persona o da un sistema per mascherare quello che non c'è.
Esiste una soluzione?